L’Italia ha recentemente recepito ulteriori norme della Comunità Europea riguardanti l’inquinamento acustico. Tra le zone particolarmente protette, è esplicitamente citata quella circostante gli ospedali.

Da alcuni rilievi acustici effettuati nella zona del complesso ospedaliero del S. Camillo, del Forlanini e dello Spallanzani, che risulta essere il più vasto d’Europa, si è visto come i valori in dBA siano spesso al di sopra della norma e che tale risultato coincide con le necessità più volte attese dagli operatori ospedalieri a protezione della salute dei ricoverati.

Scopo del progetto è quindi quello di monitorare con continuità i livelli sonori della zona di rispetto che circonda il complesso ospedaliero allo scopo di attuare provvedimenti di contenimento acustico da traffico. Gli eventuali provvedimenti riguarderanno la limitazione della circolazione e delle velocità consentite tramite la messa in funzione automatica di segnali ad aspetto variabile.

Le attuali tecnologie per il rilevamento acustico si basano su apparati che effettuano misurazioni puntuali. I valori così rilevati non consentono una analisi dettagliata del territorio di interesse. Per compensare tale aspetto la nostra proposta si basa su una fitta rete di sensori in grado di rilevare in tempo reale la situazione dell’inquinamento acustico nella zona di rispetto del complesso ospedaliero e, con l’aiuto di modelli al calcolatore, definire le mappe isofoniche della zona.

Tenendo conto che una soluzione che ricorre ad infrastrutture ad hoc andrebbe ad alterare ulteriormente l’ambiente urbano (installazione di pali e linee) ed incide notevolmente sui costi, il progetto prevede di ricorrere ai seguenti aspetti innovativi:

• come supporto ai sensori, l’utilizzo dei pali della pubblica illuminazione;

• come alimentazione degli apparati, l’impiego della rete elettrica della pubblica illuminazione;

• per la ricetrasmissione dati, lo sfruttamento dei medesimi cavi che alimentano la pubblica illuminazione.

A tal fine è prevista la realizzazione di "cellule", contenenti i fonometri, fissate direttamente sui pali della luce, che prendono l’alimentazione dalla rete dell’illuminazione pubblica e si accoppiano a tale rete attraverso idonee interfacce inviando, verso la centrale di supervisione e controllo, i dati rilevati.

Con lo stesso sistema vengono raccolti e trasferiti i dati inerenti al flusso e alla velocità del traffico.

I dati così raccolti vengono inviati alla più vicina cabina di trasformazione (dalla Media alla Bassa tensione, MT-BT) e da qui, attraverso la rete di trasmissione già utilizzata per il telecontrollo della pubblica illuminazione, inviati in centrale.

La bidirezionalità della comunicazione rende possibile, una volta elaborati i dati pervenuti in centrale, gestire anche le "cellule" connesse ai tabelloni a messaggio variabile posti sulle strade così da rendere noti all’automobilista le indicazioni di limitazione della velocità idonee a ridurre il rumore nella zona prescelta per la sperimentazione.

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